Moti insurrezionali a Napoli e a Palermo. Ferdinando di Borbone, sovrano del Regno delle Due Sicilie, è costretto a concedere la Costituzione. L'anno successivo l'intervento degli austriaci, su richiesta del re, ripristina il regime assolutistico.
Insurrezione in Piemonte. Alcuni reparti militari si ammutinano con l'obiettivo di convincere il re a promulgare una Costituzione e a dichiarare guerra all'Austria per la liberazione della Lombardia. L'insubordinazione viene repressa in pochi giorni.
Nei ducati di Modena e di Parma e nelle Legazioni pontificie si accendono moti insurrezionali di ispirazione liberale. Il duca Francesco IV d'Asburgo-Este fugge da Modena portando con sé prigioniero Ciro Menotti, che sarà giustiziato il 26 maggio. I moti vengono repressi dall'intervento austriaco.
Giuseppe Mazzini fonda a Marsiglia la Giovine Italia. La società segreta ha lo scopo di organizzare e coordinare l'attività cospirativa nella lotta per l'unità e l'indipendenza della penisola.
Sfortunati tentativi insurrezionali a sfondo repubblicano in Savoia e a Genova. Giuseppe Garibaldi, fuggito in Francia, è condannato a morte in contumacia.
Spedizione in Calabria dei fratelli Attilio ed Emilio Bandiera. Sbarcati con 19 compagni nei pressi di Crotone, sono presto catturati dalla polizia borbonica. Il 25 luglio i due fratelli vengono fucilati con sette compagni.