Dimissioni del governo Segni, messo in crisi dal ritiro della fiducia del Partito Liberale. In marzo si forma il nuovo esecutivo, un monocolore democristiano presieduto da Fernando Tambroni
Sciopero generale proclamato dalla CGIL per protestare contro la convocazione a Genova, città medaglia d'oro della Resistenza, del sesto congresso del Movimento sociale italiano. La manifestazione - cui partecipano decine di migliaia di persone - si conclude in serata con violenti scontri tra manifestanti e polizia: sono circa 80 i feriti.
La questura di Genova - in accordo con Tambroni - sospende il congresso dell’MSI, che viene spostato a Nervi.
A Licata, in provincia di Agrigento: la polizia fa fuoco sui dimostranti in sciopero contro la disoccupazione.
Le dimostrazioni antifasciste si estendono a tutta la penisola: a Roma una manifestazione non autorizzata, organizzata dalle associazioni partigiane, subisce una dura repressione nella quale vengono feriti diversi deputati. Si spara nuovamente sui dimostranti: cinque morti a Reggio Emilia, quattro in Sicilia, numerosi feriti in altri scontri in diverse città. La CGIL indice uno sciopero generale.
Amintore Fanfani forma un nuovo governo che ottiene la fiducia in Parlamento grazie all'astensione di socialisti e monarchici. È un monocolore democristiano appoggiato da una maggioranza quadripartita. Moro lo definisce «governo delle convergenze parallele».
Si apre la strada verso il centrosinistra.
Settimanale Ciac, n. 598, 25/05/1960
Documentari Opus, 1960
La Settimana Incom, 1930, 09/06/1960