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1960
Dalla ricostruzione al boom. La fine dell'Italia contadina
24 febbraio

Dimissioni del governo Segni, messo in crisi dal ritiro della fiducia del Partito Liberale. In marzo si forma il nuovo esecutivo, un monocolore democristiano presieduto da Fernando Tambroni

30 giugno

Sciopero generale proclamato dalla CGIL per protestare contro la convocazione a Genova, città medaglia d'oro della Resistenza, del sesto congresso del Movimento sociale italiano. La manifestazione - cui partecipano decine di migliaia di persone - si conclude in serata con violenti scontri tra manifestanti e polizia: sono circa 80 i feriti.

1 luglio

La questura di Genova - in accordo con Tambroni - sospende il congresso dell’MSI, che viene spostato a Nervi.

5 luglio

A Licata, in provincia di Agrigento: la polizia fa fuoco sui dimostranti in sciopero contro la disoccupazione.

6-8 luglio

Le dimostrazioni antifasciste si estendono a tutta la penisola: a Roma una manifestazione non autorizzata, organizzata dalle associazioni partigiane, subisce una dura repressione nella quale vengono feriti diversi deputati. Si spara nuovamente sui dimostranti: cinque morti a Reggio Emilia, quattro in Sicilia, numerosi feriti in altri scontri in diverse città. La CGIL indice uno sciopero generale.

19 luglio

Tambroni, isolato, rassegna le dimissioni

27 luglio

Amintore Fanfani forma un nuovo governo che ottiene la fiducia in Parlamento grazie all'astensione di socialisti e monarchici. È un monocolore democristiano appoggiato da una maggioranza quadripartita. Moro lo definisce «governo delle convergenze parallele».
Si apre la strada verso il centrosinistra.