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1919
La guerra e la crisi dello Stato liberale
23 marzo

A Milano, in piazza San Sepolcro, vengono fondati i Fasci di combattimento. Il movimento, formato per lo più da ex combattenti, è caratterizzato da un programma politico in cui coesistono rivendicazioni sociali radicali, forti accenti nazionalisti e una violenta avversione contro i socialisti

15 aprile

A Milano, una dimostrazione organizzata dai fascisti culmina con l'incendio della sede del giornale «Avanti!». Nella giornata i morti sono quattro, i feriti circa quaranta, per lo più operai

giugno - luglio

Si succedono in tutto il Paese sollevazioni popolari contro il carovita

12 settembre

La città di Fiume viene occupata da una colonna di volontari capeggiati da Gabriele D'Annunzio. Sono in gran parte militari o ex militari che rivendicano l'italianità di Fiume, assegnata dai trattati di pace al nuovo regno jugoslavo. Proclamata città libera dal Trattato di Rapallo del 12 novembre 1920, Fiume verrà sgomberata dall'intervento delle truppe regolari italiane il 24 dicembre dello stesso anno, nel Natale di sangue che porrà fine all'avventura fiumana. D'Annunzio lascerà la città il 18 gennaio 1921


 

settembre - ottobre

Lotte contadine investono la penisola, con agitazioni e scioperi nella Pianura Padana e l’occupazione delle terre al Centro e al Sud

16 novembre

Si tengono le prime elezioni politiche con il sistema proporzionale. La riforma elettorale approvata il 9 agosto favorisce il successo dei partiti di massa: mentre i gruppi liberali e democratici arretrano, il Partito Socialista conquista 156 seggi diventando il primo partito, seguito dal Partito Popolare con 100 deputati