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1943
La Seconda Guerra Mondiale e la riconquista della libertà
9-10 luglio

«Operation Husky»: lo sbarco alleato in Sicilia. Dopo l'occupazione preliminare di Pantelleria e Lampedusa, tra il 10 e il 13 giugno, gli angloamericani sbarcano sulle coste sudorientali della Sicilia.

8 settembre
Badoglio annuncia che l'Italia ha firmato l'armistizio con gli alleati
8-9 settembre

La famiglia reale, Badoglio, lo stato maggiore dell'esercito e alcuni esponenti del governo scappano da Roma rifugiandosi a Brindisi mentre gli Alleati sbarcano a Salerno. Il 27 gli angloamericani occuperanno Napoli, dove un'insurrezione popolare (le «quattro giornate ») ha già scacciato i tedeschi.

9 settembre

A Roma si costituisce il Comitato di liberazione nazionale (CLN). Vi sono rappresentati Partito Comunista, Partito Socialista di Unità Proletaria, Partito d'Azione, Democrazia Cristiana, Partito Liberale e Democrazia del Lavoro. I Comitati di liberazione nazionale si diffonderanno capillarmente sul territorio. Nella parte settentrionale del Paese, occupata dai tedeschi, si costituiscono le prime formazioni partigiane.

14-22 settembre

L'eccidio di Cefalonia. I soldati della divisione italiana Acqui rifiutano di consegnare le armi ai tedeschi. In seguito alla loro resa incondizionata dopo giorni di lotta, i comandi tedeschi, accusando gli italiani di tradimento, ordinano una violenta rappresaglia. Tra i morti in battaglia e le fucilazioni sommarie, i caduti sono più di seimila. Oltre a Cefalonia, episodi di resistenza ai tedeschi da parte di militari italiani nel Mar Egeo si registrano anche a Corfù, Zacinto e Leucade.

15 settembre

Mussolini annuncia via radio la ricostituzione del regime fascista in forma repubblicana, che assumerà la denominazione di Repubblica Sociale Italiana (RSI).

19 settembre

Boves. In seguito all'uccisione di un soldato tedesco, a Boves, nel cuneese, le SS uccidono per rappresaglia 23 civili e danno alle fiamme l'abitato. Tra la fine di dicembre e l'inizio del nuovo anno i tedeschi incendieranno nuovamente il paese e trucideranno altre 52 persone (36 civili e 16 partigiani).

13 ottobre

Il governo Badoglio dichiara guerra alla Germania.

16 ottobre

La razzia del ghetto di Roma. Due giorni dopo mille ebrei vengono stipati su un convoglio diretto ad Auschwitz. È la prima deportazione massiccia di ebrei dall'Italia. Tra il settembre del 1943 e la primavera del 1945 subiscono lo stesso destino oltre 30.000 italiani e italiane, dei quali poco meno di un terzo ebrei e oltre due terzi prigionieri «politici», in particolare partigiani, antifascisti di vecchia data, operai e renitenti alla leva. Le principali destinazioni della deportazione dall'Italia verso i Lager tedeschi sono Dachau, Mauthausen e Auschwitz.

28 dicembre

La fucilazione dei fratelli Cervi. I sette fratelli partigiani, arrestati nei giorni precedenti, vengono fucilati senza processo al poligono di tiro di Reggio Emilia, come rappresaglia per l’uccisione del segretario comunale di Bagnolo in Piano.