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1940-1945

Salò (1943-1945)

Il 23 settembre 1943 Mussolini, che si trovava in Germania in seguito alla sua liberazione sul Gran Sasso da parte di un reparto di paracadutisti tedeschi, rientra in Italia. Quattro giorni dopo si riunisce per la prima volta il nuovo Consiglio dei ministri del governo neofascista sorto nell'Italia centro-settentrionale. Tra ottobre e novembre, mentre inizia la ricostruzione di un esercito fascista al comando di Rodolfo Graziani, lo Stato nazionale repubblicano definisce la sua struttura. A partire dal 1° dicembre prende il nome di Repubblica Sociale Italiana (RSI), nota anche come Repubblica di Salò in ragione del fatto che la sede di molti dei suoi ministeri si trova nell'omonima cittadina sul lago di Garda. Il governo della RSI viene riconosciuto solo da alcuni Paesi, innanzitutto Germania e Giappone. La RSI, fin dalla sua nascita, si allinea al Nazismo sulla questione razziale, decretando con l'Ordine di polizia n. 5 l'invio di tutti gli ebrei presenti sul territorio «in appositi campi di concentramento». I fascisti repubblicani, che non hanno un reale controllo sul territorio, affiancano i nazisti nell'opera di repressione antipartigiana, della quale si fanno carico gruppi eterogenei come la X Mas, al comando di Junio Valerio Borghese, la Polizia di Stato (Polizia repubblicana dal gennaio del 1944) e la Guardia Nazionale Repubblicana (GNR), nata dalla fusione di reparti della Milizia volontaria di sicurezza nazionale, della Polizia dell'Africa italiana (PAI) e dell'Arma dei Carabinieri. In gennaio ha luogo il processo di Verona contro i gerarchi fascisti responsabili della caduta di Mussolini (tra i quali anche il genero del Duce, Galeazzo Ciano), che si conclude con la condanna a morte degli imputati (per la maggior parte in contumacia). Le autorità di Salò, che hanno chiamato alle armi i giovani delle classi 1923, 1924 e 1925 già nell'ottobre dell'anno precedente, nel febbraio del 1944 decretano la pena di morte contro i renitenti alla leva in ragione della massiccia diserzione, che va a ingrossare le fila della Resistenza. Nel luglio del 1944 il Partito Fascista Repubblicano (PFR) è trasformato da organizzazione politica in struttura militare e nascono le Brigate Nere - delle quali sono obbligati a far parte tutti gli iscritti al partito dai diciotto ai sessant'anni - con lo scopo di contrapporre ai partigiani un'altra forza militare con forti motivazioni ideologiche. La RSI, che si distingue nei venti mesi tra il settembre del 1943 e l'aprile del 1945 per la sua subordinazione all'occupante tedesco, si dissolverà con la fucilazione di Mussolini, a opera dei partigiani, nei giorni della Liberazione.