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1945-1961

La costituzione

Il testo della Costituzione viene elaborato dalla Commissione dei 75, che presenta all'Assemblea costituente, riunita in seduta plenaria, 131 articoli e 9 disposizioni transitorie. Dopo una discussione di nove mesi, in cui si alternano 275 oratori e 1.090 interventi, si giunge al testo definitivo strutturato in 139 articoli e 18 disposizioni transitorie. Nella votazione finale, i voti favorevoli sono 453, quelli contrari (liberali e qualunquisti) 62. Nella Costituzione confluiscono tre grandi filoni politicoculturali: la tradizione democratico-liberale, che lascia la sua impronta nel riconoscimento del valore assoluto dei diritti dell'uomo; i principi di giustizia sociale, che animano larga parte della storia del movimento operaio; l'impronta solidaristica e comunitaria che ha da sempre segnato le battaglie politiche dei cattolici. Un armonico equilibrio tra queste tre componenti si trova nella prima parte della Costituzione: di netta matrice liberale è infatti l'affermazione delle libertà politiche e civili, della sovranità popolare, delle garanzie democratiche offerte dalla separazione e dalla reciproca autonomia tra i tre poteri principali (esecutivo, legislativo, giudiziario). Al filone socialista può essere ricondotto il riconoscimento dell'importanza del diritto al lavoro, dell'organizzazione sindacale e del diritto di sciopero. A quello cattolico l'esplicita previsione dell'intervento dello Stato per la tutela dei soggetti più deboli, l'insistenza sulla funzione sociale della proprietà privata, l'enfasi posta sulla piccola proprietà contadina. I primi articoli della Costituzione (i Principi fondamentali) contengono le norme programmatiche e i principi maggiormente innovativi rispetto al vecchio Statuto Albertino: il lavoro come fondamento dell'Italia repubblicana (articolo 1), la previsione delle autonomie e del decentramento amministrativo (articolo 5), la libertà di culto e l'uguaglianza delle varie confessioni religiose davanti alla legge (articolo 8), il ripudio della guerra come strumento per la risoluzione delle controversie internazionali (articolo 11). La prima parte raccoglie invece le norme precettive che regolano i diritti e i doveri dei cittadini. Vi si incontrano gli articoli relativi ai diritti civili (le libertà di riunione, di associazione, sindacali, di insegnamento), a quelli etico-sociali (la famiglia, articoli 29, 30, 31, la scuola, articoli 33 e 34), a quelli economici (lo Stato assistenziale) e a quelli politici (con la disciplina dei comportamenti dei cittadini di fronte allo Stato). Nella seconda parte (Ordinamento della Repubblica) sono inserite le norme che regolano l'assetto istituzionale e politico-amministrativo dello Stato, configurato come una repubblica parlamentare fondata sulla separazione tra i tre poteri fondamentali, su un sistema bicamerale con Camera e Senato eletti a suffragio universale e su una differenzazione di funzioni tra le due Camere.