Nel secondo dopoguerra l'Italia ha partecipato a 120 missioni militari fuori dai confini nazionali, 88 delle quali sono missioni condotte dalle organizzazioni internazionali alle quali l'Italia appartiene (34 dell'ONU, 24 della NATO, 22 della UE e 8 di altre organizzazioni). Delle restanti 32 missioni, 9 sono state svolte in attuazione di risoluzioni ONU o sono comunque a esse collegate. La presenza internazionale italiana cresce soprattutto negli anni novanta, con la partecipazione alle operazioni nel Golfo Persico (1990-1991) e nei Balcani (nel 1995 e nel 1999 in particolare). Il numero di missioni supera mediamente le 20 all'anno, raggiungendo quota 30 nel 1999 e mantenendosi prossimo alle 30 negli anni successivi. Le aree geografiche maggiormente interessate sono i Balcani (43 missioni), l'Africa subsahariana (27) e il Medio oriente (26). 49 missioni rientrano sotto la definizione di «mantenimento della pace» (peacekeeping); 40 di «assistenza internazionale »; 22 di «imposizione della pace» (peace-enforcing); 9 di «formazione della pace e prevenzione del conflitto» (peacemaking). Nel 2009 sono 35 le missioni ancora in corso: 15 sul territorio europeo (delle quali 13 nei Balcani), 8 in Medio Oriente, 7 in Africa, 4 in Asia e una in America Latina. Nell'aprile del 2009 sono 8.942 gli uomini impegnati nelle missioni, dei quali 6.977 dell'Esercito, gli altri di Carabinieri (615), Marina (588), Aeronautica (551), Guardia di finanza (133) e Polizia di Stato (78). Di queste, solo 266 unitą non partecipano a operazioni non condotte dalle organizzazioni internazionali, mentre le restanti sono ripartite tra missioni NATO (5.170), ONU (2.764) e UE (742).