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1991-2011

Le tragedie del mare (1996-2006)

Nella notte tra il 25 e il 26 dicembre 1996 il mar Mediterraneo inghiottisce quasi 300 migranti, in prevalenza pachistani: è la «strage di Natale », la più grande tragedia navale mediterranea dal dopoguerra. La nave del «naufragio fantasma», sparita in seguito allo scontro tra due navi condotte dai trafficanti (un battello maltese e il cargo Yohan) nelle acque tra Malta e la Sicilia, viene ritrovata cinque anni dopo e la vicenda processuale prosegue ancora oggi. È solo uno degli episodi che si sono susseguiti nell'ultimo ventennio al largo delle coste italiane, in un contesto nel quale dal 1988 al 2010 hanno perso la vita almeno 15.000 persone. Nei mesi estivi, quando i flussi migratori si fanno più intensi, si sono spesso registrati i casi più drammatici, basti pensare a due episodi avvenuti nel Canale di Sicilia nella stessa estate: il naufragio del 2 luglio 2004, nel quale trenta migranti perdono la vita, seguito dalla morte, durante la traversata, per fame, assideramento e disidratazione di 28 migranti, gettati in mare dai compagni di viaggio. Due estati dopo un'altra tragedia: il 19 agosto 2006 al largo di Lampedusa muoiono 50 migranti in seguito a uno speronamento, durante un tentativo di salvataggio in mare, da parte di una nave da guerra italiana.