Nato da una famiglia di modeste origini, studiò nei seminari diocesani di Milano e nel Seminario lombardo di Roma, dove nel 1879 fu ordinato sacerdote. Laureatosi nel 1882 in teologia presso la Pontificia facoltà della sapienza e in diritto canonico all'università gregoriana, prese nello stesso anno la laurea in filosofia presso l'Accademia di San Tommaso d'Aquino della quale pochi mesi dopo fu nominato membro; prefetto della Biblioteca ambrosiana (1907-1911), passando poi quale viceprefetto alla Biblioteca vaticana; divenuto prefetto della Biblioteca vaticana nel 1914, quattro anni più tardi ricevette da Benedetto XV la nomina a visitatore apostolico della Polonia e della Lituania; nel 1919 fu nominato nunzio apostolico (6 giugno) e arcivescovo titolare di Lepanto (3 luglio); iniziò così un breve ma intenso e drammatico periodo durante il quale tenne stretti rapporti con il generale Pilsudski di cui appoggiò i piani espansionistici nel corso della guerra russo-polacca (1920) e gettò le basi per un concordato tra la Polonia e la Santa Sede; nominto arcivescovo di Milano (marzo 1921) e, poco dopo, cardinale (giugno); il 24 gennaio 1922, due giorni dopo la morte di Benedetto XV, lasciò Milano per recarsi al conclave che il 6 febbraio lo elesse papa. Espresse immediatamente il desiderio di togliere la Chiesa dal suo isolamento e di concludere finalmente un concordato con l'Italia, risultato cui si giunse con i patti lateranensi del 1929; dal 1922 al 1933 svolse un'intensa attività diretta a salvaguardare i diritti della Chiesa di fronte al potere statale, concludendo concordati con molti paesi, indipendentemente dai regimi politici (Lettonia, 1922; Polonia, 1925; Lituania, 1927; Cecoslovacchia e Portogallo, 1928; Romania, 1932; Germania, 1933); morì il 10 febbraio 1939