Politico inglese; entrò nell'esercito nel 1895 e partecipò a spedizioni militari coloniali (in India e a Omdurman, nel Sudan), anche come corrispondente di guerra di grandi giornali londinesi; nel 1900 fu eletto deputato conservatore, ma, disapprovando in nome dei princìpi liberoscambisti la politica economica protezionista del gabinetto Chamberlain, nel 1904 si unì ai liberali; nominato sottosegretario alle colonie nel gabinetto Campbell- Bannerman, divenne sostenitore dell'autonomia degli ex territori boeri, e della Home Rule irlandese, che non esitò a difendere a Belfast; nel 1908 si sposò con Clementine Hozier; nel gabinetto Asquith fu nominato ministro del commercio (1908-1910), poi degli interni (1910-1911); nel 1916 Lloyd George gli affidò il ministero delle munizioni nel suo governo di coalizione (1917), e poi quello della guerra e dell'aria (1918-1921); con questi incarichi diresse gli ultimi sforzi militari e, dopo la vittoria, la smobilitazione; nel frattempo, animato da una violenta ostilità contro il movimento bolscevico che si era affermato in Russia con la Rivoluzione dell'ottobre 1917, autorizzò una serie di interventi militari in appoggio delle truppe "bianche", suscitando vive apprensioni in Lloyd George, che lo trasferì al ministero delle colonie (1921); il crollo della "coalizione" (1922) gli fece perdere il dicastero e il seggio di deputato e lo spinse ad abbandonare il partito liberale, al quale rimproverava un'eccessiva debolezza verso il socialismo; nel 1924 si avvicinò al partito conservatore, e, nonostante l'ostilità di numerosi membri, Baldwin gli affidò il ministero delle finanze (1924-1929); come cancelliere dello scacchiere Churchill, pressoché sprovvisto di conoscenze tecniche, decise il ritorno alla convertibilità aurea per le pressioni dell'alta finanza londinese; la grande crisi del 1929 lo rigettò nell'isolamento; invano tuonò contro la "capitolazione di Monaco", che definiva "una disfatta senza guerra" (1938); nel settembre 1939, dopo che il patto Ribbentrop-Molotov sventò il disegno di un'alleanza con la Russia, sostenuta con fermezza da Churchill, la guerra scoppiò, ed egli assunse di nuovo la carica di primo lord dell'ammiragliato; quando le prime disfatte rivelarono l'inferiorità degli Alleati e la situazione apparve tragica, la sua indomabile risolutezza e la sua incrollabile tenacia lo imposero come l'uomo del momento, nonostante la non più giovane età, il 10 maggio 1940, dopo la sconfitta di Norvegia, Neville Chamberlain diede le dimissioni e Churchill costituì un governo di solidarietà nazionale; collaborò con lo stato maggiore americano alla realizzazione dello sbarco in Normandia (6 giugno 1944), poi alle operazioni in Francia e in Germania fino alla vittoria finale (8 maggio 1945); nonostante il trionfo dei laburisti nelle elezioni del 1945, il prestigio e l'influenza di Churchill rimasero inalterati nel mondo intero ed esercitarono un'azione considerevole sulla politica internazionale; di fronte allo sviluppo della "guerra fredda", propose più volte un incontro dei capi di governo per risolvere la grave tensione internazionale; le elezioni del 1951 lo riportarono al governo; la sua attenzione continuò a volgersi principalmente alle relazioni internazionali, confidando in una politica di pace basata sulla forza e temperata da una duttile diplomazia; in politica interna non demolì l'opera dei laburisti, limitandosi a contenere le nazionalizzazioni e a dare impulso all'economia di mercato; nel 1953 fu nominato cavaliere dell'ordine della Giarrettiera; si ritirò da ogni attività politica nel 1955 e le cariche di capo del governo e del partito conservatore furono assunte dal suo "delfino" e nipote d'acquisto, nonché ministro degli esteri, Anthony Eden; nel 1953 ebbe il premio Nobel per la letteratura