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Adolf Hitler
1889 - 1945
Politico tedesco; arruolato nell'esercito bavarese (1914), caporale, fu ferito sulla Somme (ottobre 1916) e colpito dai gas nella zona delle Fiandre (ottobre 1918); nel 1919 entrò in contatto con il partito dei lavoratori tedeschi, piccolo gruppo di estrema destra diretto da Anton Drexler; nel 1921 lo eliminò e ribattezzò il suo partito in "partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori" assumendone la carica di presidente; creò una formazione paramilitare del partito (SA) e assunse la direzione del Kampfbund (Lega delle associazioni combattentistiche), costituitosi nel settembre 1923; fallto un tentativo di putch nel 1923 venne incarcerato; durante la prigionia dettò ad Hesse il Mein Kampf, sua autobiografia e vangelo politico; alle SA, di cui non si fidava, furono aggiunte le SS (Schutzstaffeln, Sezioni di sicurezza); nelle elezioni del 1930 il partito nazista ottenne sei milioni e mezzo di voti con 107 deputati; nel 1932 Hitler si presentò alle elezioni presidenziali: sconfitto, raccolse tuttavia 13.400.000 voti; von Papen, nuovo cancelliere, esponente della destra conservatrice che contava di servirsi dei nazisti, accordò a Hitler lo scioglimento del parlamento (Reichstag) e l'autorizzazione delle SA e delle SS; avendo ottenuto 230 deputati nelle elezioni del luglio 1932, Hitler reclamò il potere; Hitler, accettando di dividere il governo coi conservatori, venne chiamato alla cancelleria da Hindenburg, che a sua volta si era lasciato convincere da von Papen, il 30 gennaio 1933; cominciò con lo sciogliere il parlamento: le nuove elezioni (5 marzo 1933), grazie a una campagna finanziata dai magnati della Ruhr e contrassegnata dalle violenze delle SA e dall'incendio del Reichstag (attribuito ai comunisti), diedero ai nazisti il 44% dei voti; messi fuori legge i comunisti, il parlamento (a eccezione dei socialdemocratici) accordò a Hitler i pieni poteri per quattro anni (23 marzo); la notte del 30 giugno 1934 (la "notte dei lunghi coltelli") fece massacrare Röhm, i capi delle SA e altri avversari politici; morto Hindenburg, Hitler riunì allora nelle proprie mani la presidenza del Reich e il cancellierato, assumendo il titolo di Reichsführer; furono istituiti una polizia di Stato (Gestapo) e campi di concentramento per gli avversari del regime; dedicò tutte le sue energie al riarmo, preparandosi alla guerra che riteneva inevitabile per la realizzazione delle sue mire espansionistiche; tra il 1933 e il 1936 Hitler abolì tutte le limitazioni stabilite dal trattato di Versailles per le forze armate tedesche; il 7 marzo 1936 la Renania venne rioccupata militarmente; tra il 1936 e il 1938 strinse accordi con Italia e Giappone, aiutò Franco e annesse l'Austria; dopo Monaco e l'invazione della Cecoslovacchia, la Germania scatenò la seconda guerra mondiale invadendo la Polonia (1º settembre 1939); il 20 luglio 1944 il colonnello von Stauffenberg collocava una bomba nel quartier generale del Führer a Rastenburg, nella Prussia Orientale; ma Hitler, ferito solo leggermente, riuscì rapidamente a schiacciare i rivoltosi che, credendolo morto, si erano scoperti senza tuttavia organizzare un'azione efficace a Berlino; il 20 aprile 1945, mentre i Russi erano ormai alle soglie di Berlino e gli Anglo-Americani avanzavano rapidamente da ovest, vedendo che la Germania stava per essere tagliata in due divise il comando supremo fra l'ammiraglio Dönitz e Kesselring.; dopo aver sposato il 29 aprile la sua amante Eva Braun, e designato l'ammiraglio Dönitz come successore, il 30 aprile si uccise con un colpo di rivoltella o, più probabilmente, si avvelenò; i suoi seguaci ne bruciarono il corpo, e nacque perciò la leggenda che egli si fosse rifugiato all'estero in un nascondiglio sicuro