Avvocato, iniziò la carriera politica nel partito Popolare, del quale fu tra i fondatori; deputato dal 1919 al 1926, fu sottosegretario alle Finanze nel governo Giolitti (1920-21) e ministro delle Finanze in quello Facta (1922); nel 1923-24 fu presidente dell'Istituto nazionale di credito (la futura BNL); tra i maggiori rappresentanti dell'antifascismo moderato piemontese, legato agli ambienti imprenditoriali piemontesi, è stato presidente della SIP; deputato alla Costituente, poi senatore della DC (ininterrottamente dal 1948 al 1968), subentra a Corbino nella carica di ministro del Tesoro nel II governo De Gasperi (settembre 1946 - gennaio 1947); ministro del Commercio con l'Estero nel V governo De Gasperi (1º aprile 1949 - 14 gennaio 1950), dopo le dimissioni di Merzagora; dall'ottobre 1949 ministro ad interim dall'Industria, succedendo a Lombardo; presiede la Commissione mista per l'Unione doganale italo-francese (1948-1949); nel luglio 1951 è vicepresidente del Senato e l'anno dopo presidente della Commissione Finanze e Tesoro