Politico italiano; arrestato e condannato al confino e liberato nel 1933, fu tra gli organizzatori del movimento di "Giustizia e Libertà" e poi tra i fondatori del partito d'azione; fu uno dei principali animatori della Resistenza e della guerra partigiana, in qualità di vicecomandante del "Corpo volontari della Libertà per l'Alta Italia" (nome di guerra: Maurizio); fu consultore nazionale e, dal giugno al novembre 1945, presidente del consiglio; lasciato il partito d'azione nel marzo 1946 per dare vita al partito della democrazia repubblicana, fu eletto nella sua lista deputato alla Costituente; entrato poi nel PRI e senatore di diritto (1948), nel 1953 prese posizione contro la legge elettorale maggioritaria e, lasciato il PRI, entrò nel gruppo di Unità popolare; eletto senatore nelle liste del PSI nel 1958, nel 1963 fu nominato senatore a vita; entrò in seguito nel gruppo degli indipendenti di sinistra e fu direttore della rivista L'Astrolabio