Politico italiano; nel 1925 venne eletto membro della direzione del partito socialista unitario, nella quale si segnalò come assertore del socialismo democratico; in esilio prima in Austria e poi in Francia rientrò in Italia nel 1943 ma venne arrestato; fugge nel 1944; divenne ministro senza portafoglio nel primo governo Bonomi (1944) e dopo la Liberazione fu ambasciatore a Parigi (1945-1946); presidente dell'Assemblea costituente, si dimise nel gennaio 1947 per capeggiare la scissione di palazzo Barberini che portò alla creazione del PSLI poi PSDI; Vicepresidente del consiglio e ministro della marina mercantile nel quarto e quinto gabinetto De Gasperi (1947-1949), poi di nuovo vicepresidente nei gabinetti Scelba e Segni (1954-1957); segretario del PSDI fino alla formazione del governo di centro-sinistra presieduto da Aldo Moro (1963), entrò in tale gabinetto come ministro degli esteri; il 28 dicembre 1964, fu eletto presidente della repubblica, in sostituzione di Segni che aveva lasciato la carica in seguito a malattia, terminò il mandato nel 1971 e tornò a lavorare nelle file del partito socialdemocratico; nel 1975, dopo le elezioni amministrative del giugno, fu presidente del PSDI, in sostituzione di Tanassi diventato segretario