This text will be replaced

La Chiesa

La perdita del potere temporale dei papi ha determinato un senso di alterità della Chiesa verso i processi di unificazione politica e culturale del nascente Stato italiano e un'ostilità verso la partecipazione dei cattolici alla vita pubblica del Paese. Nonostante ciò, la Chiesa per lunghi secoli è stata il luogo di incontro, pubblico e privato, fisico e spirituale di milioni di persone, rappresentando una radice profonda della cultura del popolo italiano, il suo modo di interpretare e di sentire la vita e il mondo. Con i suoi riti e le sue liturgie pubbliche, le forme della devozione intima e domestica, attraverso i suoi esponenti più amati, riconosciuti e carismatici, la Chiesa è stata - non senza contraddizioni - un elemento fondamentale di unità e coesione.


 


Pio IX e l'arroccamento della Chiesa


Gli anni che vanno dal 1846 al 1878 segnano il lungo pontificato di Pio IX. Le speranze di una convergenza fra la Chiesa e i movimenti che tendono all'unità nazionale sono deluse dopo l'esperienza della Repubblica romana del 1849. Il 1861 vede la nascita del Regno d'Italia, ma anche il drastico ridimensionamento dello Stato Pontificio. La Chiesa reagisce prima con «Il Sillabo» (1864), quindi con il Concilio Vaticano I, che sanciscono l'identificazione del mondo cattolico con l'autorità papale e l'infallibilità del pontefice. Nel 1870, la breccia di Porta Pia e la fine del potere temporale della Chiesa rendono ancora più difficili i rapporti con lo Stato italiano. Sancita da Pio IX con la formula «non expedit» (1874), questa frattura priverà per lungo tempo le istituzioni pubbliche dell'apporto del mondo cattolico.


 


Un lungo riavvicinamento che culmina con il fascismo


Questa fase di assenza dalla vita pubblica termina nel 1913 con il cosiddetto Patto Gentiloni, che riapre la strada a un impegno diretto dei cattolici nella vita politica nazionale. Se ne vedono i frutti dopo la Prima Guerra Mondiale, quando di fatto il Partito Popolare di don Sturzo ricuce i rapporti fra mondo cattolico e Stato. Il Fascismo, poi, con i Patti lateranensi (1929) ricompone la crisi consumatasi nel 1870, attribuendo alla Chiesa un ruolo specifico, non solo rituale, nella vita degli italiani.


 


L'acquisto di una posizione dominante in guerra e nel dopoguerra


Questa nuova posizione della Chiesa è del tutto evidente dopo il 1943, quando, in assenza di una compagine statale unitaria, sono la curia e le parrocchie a porsi come punti di riferimento per la popolazione allo sbando. E non si avverte di meno nel dopoguerra, quando Pio XII, preoccupato di fermare l'avanzata del comunismo, si adopera per diffondere un modello di società imperniato sull'autorità morale e politica della Chiesa.


 


Rinnovamento e contraddizioni nell'Italia del boom


Il ventennio che si apre con l'elezione al pontificato di Giovanni XXIII nel 1958 è all'insegna di un profondo rinnovamento della Chiesa. Coerentemente con una società che si apre sollecitata da un nuovo benessere economico e da una nuova propensione ai consumi di massa, anche la Chiesa, con il Concilio Vaticano II (1962), tende a trasformarsi da corpo mistico del papa in una visione più comunitaria del popolo di Dio. Non è tuttavia un periodo senza contraddizioni: la febbre di diritti civili maturata nella società italiana e un sostanziale cambio dei costumi pubblici e privati lasciano la Chiesa e la Democrazia Cristiana, il suo partito di riferimento, in ritardo rispetto agli incalzanti processi di secolarizzazione di quegli anni. Ne sono testimoni i cedimenti elettorali e la sconfitta al referendum sul divorzio nel 1974.


 


Una nuova autorità morale, culturale, politica


Gli ultimi trent'anni vedono la Chiesa riprendere un ruolo di fondamentale peso nella società italiana. Dall'appello inascoltato di Paolo VI alle Brigate Rosse per la liberazione di Aldo Moro ai più recenti appelli a favore dell'astensione nel referendum sulla procreazione assistita del 2005, sono trascorsi anni in cui la Chiesa ha cercato di riproporre la sua autorità culturale e politica. Molti i fattori che hanno concorso a questo risultato: il carisma di papa Giovanni Paolo II, sul soglio pontificio per oltre un quarto di secolo, il cedimento dell'Europa comunista e la caduta del muro di Berlino nel 1989, la stessa estinzione della Democrazia cristiana e del tradizionale sistema dei partiti. Dispiegata sulle piazze con la mobilitazione delle organizzazioni dei fedeli, o orientata a sfruttare oculatamente il mezzo televisivo, la Chiesa è tornata a divulgare con profonda capacità di penetrazione i suoi messaggi, contendendo spazi importanti alle istituzioni civili e ai fondamenti laici dello Stato italiano.